Ecco la mia Spagna
12 Dic 2003, Pubblicato da INTERVISTE inEcco la mia Spagna
Maria Grazia Garofoli ci racconta la sua Alma Latina
di Gianni Villani, L’Arena 12 dicembre 2003
Un altro gala per il nostro Corpo di ballo areniano. È il primo spettacolo invernale al chiuso del Filarmonico e starà in scena per cinque giorni, fino a martedì prossimo. Ha debuttato ieri sera portando un titolo molto significativo e ispirato al nostro sentimento mediterraneo: Alma (anima)latina.
– A Maria Grazia Garofoli chiediamo da quale idea è nata l’ambientazione di questo spettacolo.
«Sono sempre stata un’ammiratrice appassionata del ballo spagnolo e ispanico in genere, perché ha una grande attinenza con la danza e mi sembrava doveroso omaggiare, una volta tanto, questa parte di cultura che noi danzatori amiamo molto».
– Un’alma però senza interpreti spagnoli, senza intenti filologici…
«Mi sono posta questo problema: o lo si faceva con veri spagnoli o bisognava darle un’altra chiave di lettura. La mia sarà dunque una Spagna che in tanti abbiamo sognato, che ognuno evoca secondo la propria sensibilità e la propria carica psicologica. Una Spagna amata dai nostri sogni o dal nostri viaggi o dalle poesie lette. Vari autori hanno sognato Carmen, il Bolero, Don Chischotte, musicandoli senza vederli, come Minkus, Bizet, Ravel. Non sarà una Spagna gridata, ma solamente sussurrata. Il titolo ha una doppia valenza. L’Alma latina, che ognuno ha dentro di sé (è inutile spiegarlo, sono i nostri retaggi) e l’Alma latina che è propria della Spagna”.
– Di Spagna vera comunque dentro ce n’è. Da De Falla a Granados …
«Sì. Abbiamo anche cercato qualche colpo dell’autenticità iberica. Ma nell’atteggiamento stilistico è tutto diverso. Sarà sempre una Spagna del sentimento, non di sole e nacchere. Una Spagna vista sotto un’angolazione diversa, una Spagna notturna. È l’altra faccia della Spagna, alla Goya, con le sue due Maya vestida e desnuda. Un po’ l’emblema di questo nostro lavoro».
– Parliamo dei suoi ballerini ospiti. Sempre nomi famosi.
«Greta Hodgkinson è venuta due anni fa al primo gala che abbiamo fatto. È di scuola americana, proviene dal New York City Ballet. Una grande interprete, per chiarezza, linearità, precisione, qualità tipiche delle ballerine americane. Boris Nebyla è austriaco, primo ballerino dell’Opera di Vienna. Ha una forte personalità e sostituirà Roberto Bolle nella Carmen delle due ultime serate. Poi abbiamo la russa Larisa Lczhnina, una delle più belle ballerine che abbiamo avuto nell’ultimo periodo. È cristallina, straordinaria, un diamante puro. È del Kirov, ma balla spesso in Danimarca. Infine vengono due habitué: Roberto Bolle e José Carreno».
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