Classico Anni 50-60
Nella vita può valere la pena tentare strade nuove e avere approcci diversi a discipline che, come la danza, vivono molto di contributi interni e che rischiano dunque di essere o splendide torri d’avorio o ghetti assoluti. Alla luce di questo mi è piaciuta l’idea, di Enrico Pieruccini, di ripercorre mezzo secolo di danza attraverso cinquant’anni di pubblicità cartacea. La pubblicità, nella sua doppia valenza di colei che “impone” ma che è anche sottomessa all’andazzo generale che non può permettersi di contraddire, può così contribuire ad abbozzare una fenomelogia della danza con tutti i suoi nessi sociali, di costume e culturali.
Il percorso inizia con una pubblicità del sapone Omo del 1959 e arriva ai giorni nostri.
Maria Grazia Garofoli
Classico – Anni 50-60
OMO,1959
Bambine adulte
“Credevo che il mio costume fosse bianco… finché non ho visto il tuo, lavato con OMO” dice la piccoletta a quella più grande ragionando in puro stile adulto. Siamo nel 1959 e nell’Italietta che si appresta a vivere il suo boom industriale la danza classica è per pochi, anzi per pochissimi. Sul popolare settimanale Oggi che entra anche in tante case rurali, parecchie senza acqua corrente e bagno, la danza classica diventa però un simbolo di candore come la neve o le vesti degli angeli. Qualcosa di magico, di irraggiungibile che in realtà è alla portata di tutti visto che OMO è venduto in tutte le botteghe d’Italia, anche in quelle dei paesini più sperduti. È una svolta: è un’alternativa reale al bucato con la lisciva (cenere e acqua bollente) con il fuoco acceso sotto la conca.
MITEX, 1962
Corpo da ballerina
Nell’Italia del 1962 in pieno boom industriale MITEX pubblicizza su Grazia la sua nuova linea di “guaine e reggiseni studiati sulle misure della donna italiana”. La modella, piuttosto sexy, tiene molto femminililmente la mano in fuori richiamando l’eleganza della danza classica. Ma non è solo questione di raffinatezza: con MITEX si possono avere le stesse forme e l’asciuttezza delle ballerine classiche. Ogni donna, con MITEX, si può dunque vestire di fascino e farsi ammirare. Alle tantissime donne che escono di casa per andare nelle fabbriche e negli uffici viene così offerta la possibilità di farsi belle.
DR. SCHOLL’S, 1965
Calze anche d’estate
Sulla Domenica del Corriere del 30 maggio la Dr. Scholl’s pubblicizza le calze elasticizzate Vitality che, disponibili con e senza cuciture, “difendono la bellezza delle gambe moltiplicandone l’energia e stimolando la circolazione del sangue”. “Con Vitality -– spiega la pubblicità – si può essere attive senza affaticarsi e senza sacrificare l’estetica”. A fine maggio le calze si possono riporre. Pubblicizzarle all’inizio dell’estate vuol dire pensare alle donne che stanno otto ore in piedi in fabbrica e alle impiegate costrette a zampettare su scomodissime decolleté a passetti corti per via della stretta gonna a tubino. Con Vitality – suggerisce il messaggio – tutte possono avere le gambe forti e belle di una ballerina sulle punte.